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Wang Yi all’Onu: vogliamo un mondo multipolare, senza egemonie

AttualitàWang Yi all'Onu: vogliamo un mondo multipolare, senza egemonie

Il discorso del ministro degli Esteri cinese all’Assemblea generale
Roma, 24 set. (askanews) – La Cina si impegnerà a costruire un mondo “multipolare” opponendosi a “a pratiche egemoniche, come le sanzioni unilaterali”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi nel suo intervento di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni unite al Palazzo di vetro.
“I paesi del mondo devono costruire un futuro di pace e tranquillità. In questo mondo in cambiamento e turbolento, nuovi rischi e sfide continuano a emergere. Nessun paese può restare indifferente. Una maggiore solidarietà e cooperazione della comunità internazionale non è una scelta, ma una necessità. I paesi devono sostenere la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, risolvere le controversie attraverso il dialogo, appianare le differenze tramite la consultazione e rafforzare la sicurezza attraverso la cooperazione”, ha affermato il capo della diplomazia cinese.
“In particolare, i paesi più influenti devono dare l’esempio, superare i cerchi geopolitici per il bene comune, andare oltre il confronto tra blocchi e fungere da motori per la solidarietà mondiale e da ancore per la pace internazionale”, ha continuato Wang.
Per costruire un “futuro di sviluppo e prosperità”, i paesi del mondo devono comprendere che “non navigano separatamente su 190 piccole barche, ma siamo tutti a bordo di una gigantesca nave su cui è legato il nostro destino comune”. Devono quindi “condividere le opportunità di sviluppo e perseguire la cooperazione win-win”, adottando una “filosofia di sviluppo centrata sulle persone” e promuovendo “una globalizzazione economica inclusiva e universale, affinché i frutti dello sviluppo arrivino alla nostra gente e assicurare la prosperità comune a tutti i paesi”.
Un approccio in cui “il vincitore prende tutto”, ha segnalato il ministro cinese, porterà “solo alla sconfitta totale”, e la logica del “piccolo cortile con alte recinzioni” finirà per “imprigionare chi lo costruisce e dividere il mondo”.
Tutti i paesi, indipendentemente dalla loro dimensione e forza, sono membri uguali della comunità internazionale, ha affermato il capo della diplomazia cinese. “Gli affari internazionali dovrebbero essere gestiti attraverso la consultazione tra tutti i paesi. Dobbiamo costruire un mondo multipolare uguale e ordinato, difendere il sistema internazionale centrato sulle Nazioni unite, l’ordine internazionale basato sul diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali sostenute dai principi della Carta delle Nazioni unite”, ha detto il ministro. “Dobbiamo rafforzare – ha proseguito – l’autorità del diritto internazionale, respingere la legge della giungla dove i forti prevaricano sui deboli, opporci a pratiche egemoniche come le sanzioni unilaterali, proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei paesi in via di sviluppo, promuovere una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali e sostenere l’equità e la giustizia internazionali”.
La Cina sostiene – ha detto ancora Wang Yi – che l’Onu deve svolgere “un ruolo centrale nella governance dell’intelligenza artificiale” e proporrà un “Piano d’azione per il potenziamento delle capacità dell’Ia per il bene e per tutti”.

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