ROMA – A Israele chiederò di “non toccare le basi di Unifil” e di “non toccare i soldati italiani” in Libano: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un’intervista con l’emittente Rtl, prima di una missione in Medio Oriente. Il viaggio lo porterà la prossima settimana sia a Tel Aviv che a Ramallah, la capitale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).
Secondo il dirigente, “Israele è un Paese amico, ma proprio per questo non può toccare i militari italiani”.
Su Unifil, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite alla quale contribuisce anche l’Italia, Tajani ha aggiunto: “Non sarebbe giusto scappare dal Libano; finita questa fase serviranno nuove regole di ingaggio con la possibilità di interventi più forti“.
E ancora, sugli scenari futuri: “Unifil deve essere un cuscinetto tra il confine di Israele e il fiume Litani, al quale se ne aggiunga un secondo costituito dalle forze armate del Libano; così si spingerà Hezbollah a stare indietro”.
Tajani ha continuato: “I caschi blu non se ne vanno, bisogna rimanere; durante la mia visita in Israele la prossima settimana ribadirò che i militari italiani non sono terroristi di Hezbollah“.
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