ROMA – “House of Collegio romano”. È la battuta che circola in Transatlantico, dove è appena arrivato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per rispondere a un Question time sulla gestione dei musei.
‘House of Cards – gli intrighi del potere’ è una serie statunitense che racconta le trame della Casa Bianca e del presidente degli Stati Uniti. Qualcuno ha adattato il titolo al Collegio romano, da mesi ormai alle prese con un terremoto iniziato con il caso Boccia-Sangiuliano.
L’ultima ‘puntata’ di oggi sono le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. Ecco il contenuto della lettera con le quali annuncia il passo indietro:
“Egregio Signor Ministro, con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi. Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione. Con osservanza, Francesco Spano”.
GIULI: ACCETTO DIMISSIONI SPANO CON GRANDE RAMMARICO
Contestualmente, è arrivato anche il commento del ministro: “Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mortificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura”.
PRO VITA FAMIGLIA: MINISTRO GIULI SI SCUSI CON ELETTORI CENTRODESTRA
“Le dimissioni di Francesco Spano da Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Alessandro Giuli sono la degna conclusione di una vicenda politica indecente gestita in modo fallimentare fin dal principio: il Ministro Giuli non avrebbe mai dovuto promuovere un funzionario legato al Pd di cui lo stesso centrodestra pretese le dimissioni nel 2017 per lo scandalo LGBT all’Unar e Palazzo Chigi non avrebbe mai dovuto dare il suo benestare. In queste settimane Pro Vita & Famiglia ha dato voce alle migliaia di elettori che si sono sentiti traditi da una scelta assurda, scelta che il Ministro Giuli si è ostinato a difendere nonostante le evidenze. Speriamo che la vicenda sia da monito per il Governo: gli elettori non tollereranno altri cedimenti, specialmente su questioni che coinvolgono nomine, finanziamenti o misure legate al movimento LGBTQ”.
Così Jacopo Coghe, portavoce della Onlus Pro Vita & Famiglia, che dopo la nomina di Spano a Capo di Gabinetto aveva duramente protestato contro la scelta del Ministro Giuli chiedendone la revoca con una petizione popolare sottoscritta in poche ore da 15.000 firmatari.
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