ROMA – “Ieri ho incontrato Tajani e Nordio e vi confermo che non ci saranno problemi per il primo ministro Benjamin Netanyahu a venire a Roma”. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, nel corso di un incontro alla Sinagoga maggiore di Roma con i rappresentanti delle comunità ebraiche in Italia. Sa’ar è nella capitale da ieri, per un bilaterale in Farnesina con il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani.
A novembre il primo ministro Benjamin Netanyahu è stato raggiunto, insieme all’ex ministro della difesa Yoav Gallant e dal comandante di Hamas Mohammed Deif, da un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella guerra a Gaza dal 7 ottobre 2023.
“È tutto molto chiaro, ci sono delle immunità e le immunità vanno rispettate”, ha confernato lo stesso Tajani.
Sollecitato da una giornalista sulle cause che affrontano politici ma anche militari alla Corte penale internazionale, Sa’ar ha risposto: “Negli Stati Uniti il Congresso ha già approvato norme contro la Corte penale che comprende sanzioni contro i suoi giudici e i suoi dipendenti. Noi non abbiamo siglato quella convenzione e non crea obblighi, gli Stati Uniti hanno capito molto bene che se fosse implementata contro Israele, lo sarebbe anche contro gli Stati Uniti, che è un altro paese che non ne è parte. Non accetteremo che distruggano il nostro diritto a difenderci e il nostro diritto a esistere”. Secondo Sa’ar “è un uso politico dei tribunali internazionali”. E ha concluso: “Ditemi qual è la nazionalità dei giudici e vi dirò quale sarà la decisione”.
L’IRAN NON PUO’ AVERE ARMI NUCLEARI
“Non possiamo permettere a uno stato nemico di possedere capacità nucleare, la nostra dottrina è chiara e lo abbiamo visto in Iraq nel 1991 e in Siria nel 2007. Il più pericolo paese del pianeta non può possedere le armi nucleari”, ha poi detto Sa’ar. E ha poi confermato che “il generale Ghassan Alian ha lasciato l’Italia la notte scorsa”.
Il generale Alian è il capo del Cogat l’organismo che si occupa di gestire le attività nei Territori palestinesi occupati. La Hind Rajab Foundation, tramite il suo team di avvocati, lo ha denunciato alla Corte penale internazionale dell’Aia per il suo presunto ruolo nel blocco all’ingresso di forniture alla popolazione civile di Gaza, che configurerebbe crimini di guerra e contro l’umanità. Per questo avrebbe chiesto al governo italiano di procedere con l’arresto.
Denunciando “doppi standard” da parte della giustizia internazionale, il ministro ha aggiunto: “Prendermo provvedimenti. Queste nuove generazioni sono cresciute coi social media ma i soldati devono cambiare atteggiamento”, in riferimento alle tante foto e video pubblicate dai soldati a Gaza e assunte come elementi di prova dagli avvocati della Hind Rajab e altri organismi che hanno deciso di adire la Cpi.
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