Il 67% dei bestseller autopubblicati è scritto da donne
Mentre l’editoria tradizionale fatica, le piattaforme digitali aprono nuove strade alle scrittrici
Il self-publishing sta diventando il territorio privilegiato delle autrici femminili, che rappresentano il 67% degli autori dei libri autopubblicati meglio recensiti, un dato che ribalta completamente gli equilibri dell’editoria tradizionale dove solo il 39% dei libri è scritto da donne.
Riccardo Mazza, imprenditore esperto di self publishing, conferma questa tendenza rivoluzionaria: ‘Il self-publishing si sta affermando come un veicolo cruciale per la diversità e l’amplificazione di voci che storicamente hanno avuto meno spazio nell’editoria tradizionale’. Questa disparità di genere tra editoria tradizionale e autopubblicazione non è casuale ma riflette le barriere strutturali che ancora esistono nel mondo editoriale convenzionale, dove gli editori tradizionali pubblicano solo circa il 2% dei manoscritti che ricevono.
Libri Didattici, da colorare o per disegnare, insieme a manuali, agende ecc, sono i generi dominanti del self publishing. Secondo Mazza, ‘si stima che circa il 40% dei libri autopubblicati su piattaforme come Amazon nelle categorie di manualistica, libri da colorare, agende o diari siano i libri preferiti da donne e mamme, sia come lettrici che come autrici. Questa specializzazione di genere non è limitante ma rappresenta una strategia vincente per costruire community di lettori fedeli e appassionati’.
La democratizzazione dell’accesso alla pubblicazione attraverso le piattaforme digitali sta creando opportunità senza precedenti per le scrittrici. ‘Il self-publishing offre un canale di accesso più democratico e meno filtrato per le autrici’, sottolinea Mazza, evidenziando come questo modello stia bypassando i tradizionali gatekeepers dell’industria editoriale.
Il successo delle autrici nel self-publishing non è solo una questione numerica ma rappresenta un cambiamento culturale profondo. Le piattaforme digitali permettono agli autori di connettersi direttamente con i lettori, creando micro-community attorno a interessi specifici e generi di nicchia. Questo modello di business si adatta particolarmente bene alle autrici che hanno storicamente dovuto lottare per trovare spazio nell’editoria mainstream.
La trasformazione in atto nel mondo editoriale suggerisce che il futuro del libro potrebbe essere sempre più caratterizzato da una maggiore diversità di voci e prospettive. Mentre l’editoria tradizionale continua a mostrare segni di difficoltà, il self-publishing sta emergendo come un laboratorio di innovazione dove le autrici stanno ridefinendo le regole del gioco. ‘Molti autori affermati utilizzano l’autopubblicazione per pubblicare le loro opere alle loro condizioni’, conclude Mazza, suggerendo che questo modello non è più solo per gli emergenti ma sta diventando una scelta strategica anche per chi ha già un pubblico consolidato.
Il fenomeno del self-publishing al femminile rappresenta quindi non solo una risposta alle limitazioni dell’editoria tradizionale ma anche un nuovo modello di business che potrebbe ridefinire l’intero settore editoriale nei prossimi anni, offrendo maggiori opportunità di espressione e successo commerciale a voci che per troppo tempo sono rimaste ai margini del mercato letterario.
