ROMA – Ci sono donne, bambini e anziani tra le vittime del raid condotto da Israele in una zona residenziale e densamente abitata di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza: lo ha riferito stamane l’agenzia di stampa palestinese Wafa.
Sulla base di un bilancio fornito dal locale ministero della Sanità, che ha denunciato “un massacro orribile”, i morti sono stati ieri sera almeno 45. Nel bombardamento sono stati colpiti sei edifici dove, secondo Wafa, avrebbero risieduto le famiglie Abu Shdaq, Al-Masri e Salman.
Secondo il ministero della Sanità di Gaza, in conseguenza dei raid di Israele solo nelle località settentrionali di Jabalia, Beit Hanoon e Beit Lahiya nelle ultime tre settimane sono state uccise più di 800 persone.
L’AUTOBUS A TEL AVIV
È di stamane invece la notizia dello schianto di un pullman nei pressi di una fermata di autobus, nei pressi della base militare di Glilot, a nord di Tel Aviv, in Israele.
Secondo l’agenzia per i soccorsi Magen David Adom, almeno 35 persone sono rimaste ferite, sei delle quali in modo grave, ora ricoverate in ospedale. Il quotidiano Times of Israel riferisce che molte delle vittime sono persone anziane, che avrebbero dovuto recarsi in visita in un museo.
Il giornale, in attesa di conferme, ipotizza che si possa essere trattato di “un attentato terroristico”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it