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Morta dopo la liposuzione, Magi (Omceo): “QR Code obbligatorio dopo l’estate”

AttualitàMorta dopo la liposuzione, Magi (Omceo): “QR Code obbligatorio dopo l’estate”

ROMA – “Durante il congresso della Società Italiana di Medicina Estetica, la Sime, che si è tenuto nei giorni alla Nuvola, ho lanciato la proposta alla Regione di creare un QR Code da apporre all’interno e all’esterno degli studi medici. Un QR Code che contenga tutte le informazioni utili al cittadino per capire se lo studio stesso sia autorizzato o meno e quale autorizzazione abbia e se gli operatori, i medici che lavorano in quello studio, abbiano o meno la formazione necessaria per garantire ai pazienti le prestazioni di cui hanno bisogno. È un modo utilissimo di usare la tecnologia e il digitale per poter dare prima alla persona tutte le informazioni di cui ha bisogno”. Lo spiega all’agenzia Dire il presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi, commentando il decesso della donna ecuadoriana di 46 anni, avvenuto al Policlinico Umberto I dopo un intervento di liposuzione effettuato in uno studio privato della Capitale, sprovvisto di autorizzazione da oltre dieci anni.

L’OK DEL GOVERNATORE: PRESTO UN PROTOCOLLO REGIONE-ORDINE DEI MEDICI

“Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha accolto favorevolmente questa nostra proposta- prosegue Magi- e sta lavorando per fare un emendamento a una legge sulle autorizzazioni agli studi per rendere obbligatorio il QR Code dopo l’estate. Bisognerà poi fare un protocollo d’intesa tra Regione e Ordine dei Medici per mettere a terra tutto questo, che, di fatto, tutelerebbe i cittadini e ostacolerebbe gli abusivi”.Il presidente dell’Omceo della Capitale ricorda poi che “non bisogna assolutamente cadere nell’equivoco che i costi bassi garantiscano comunque sicurezza. Gli studi devono essere attrezzati per quel tipo di intervento e quanti vi operano devono essere professionisti esperti”.

“NON POSSIAMO DIFENDERE I CITTADINI DA MEDICI NON ISCRITTI ALL’ORDINE”

Nel frattempo l’Ordine non può difendere i cittadini da medici che non siano iscritti. “L’Ordine non può controllare- precisa Antonio Magi- questa funzione è demandata alle Asl e alle Regioni o agli organi preposti alle indagini, come i Nas dei Carabinieri e la Guardia di Finanza”.”Nel momento in cui viene accertato il reato penale- evidenzia il numero uno dell’Omceo Roma- aspettiamo la sentenza definitiva per poter agire a livello disciplinare. Non possiamo, però, comunicare quale sia il risultato dell’azione disciplinare, sia se si tratti di condanna o di assoluzione, perché lo stesso professionista fa ricorso alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie e passano altri anni prima che quella sentenza, fatta dall’Ordine e di tipo disciplinare, diventi esecutiva”.Per Antonio Magi, però, la soluzione esiste. “Bisogna assolutamente accorciare i tempi e rendere maggiormente fruibili ai cittadini le nostre decisioni. Purtroppo, al momento, non possiamo comunicare, proprio perchè il Garante ci obbliga alla privacy”.”Ma- conclude Antonio Magi- è più importante la privacy del singolo professionista o la salute del cittadino? Questa è una domanda che le istituzioni si devono porre”
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