ROMA – L’accordo sul cessate il fuoco a Gaza entra in vigore domattina alle 8:30 ora locale, e si continua a fare progressi sulla definizione dei dettagli dell’intesa: l’ultima novità riguarda uno dei nodi cruciali, ossia la liberazione dei detenuti palestinesi. Gli elenchi con i relativi nomi dei prigionieri palestinesi e degli ostaggi israeliani “saranno pubblicati il giorno prima dello scambio”. Lo riferisce il Prisoners Media Office di Gaza, così come riportano i media palestinesi e di Israele.
L’organismo evidenzia che il meccanismo di rilascio si basa sul numero e le categorie di persone da liberare, e che durerà per i 42 giorni che comporranno la prima fase dell’accordo. L’Ufficio ha tenuto inoltre a specificare che sono state le autorità israeliane a chiedere questo tipo di meccanismo.
L’intesa è parte dell’accordo sul cessate il fuoco che la notte scorsa è stato ratificato dal gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu.
I 735 PRIGIONIERI PALESTINESI
I principali dettagli del documento sono però stati approvati dalle parti mercoledì scorso. Intanto, il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato un elenco dei primi 735 prigionieri palestinesi da rilasciare, che si aggiunge a una lista precedente contenente 95 nomi. Secondo Thaer Shreith, portavoce della Commissione palestinese per gli affari dei detenuti, la prima versione della lista avrebbe contenuto degli errori, come l’inclusione di nomi di detenuti palestinesi già scarcerati nei mesi scorsi, oppure dati anagrafici non completi o scorretti. Pertanto, Shreith ha fatto appello ai mediatori di Egitto e Qatar a monitorare affinché le liste siano corrette.
In totale, sempre stando al Prisoners Media Office, dovrebbero essere rilasciati 1.904 detenuti palestinesi di cui 1.167 residenti di Gaza arrestati nel corso delle operazioni militari israeliane nella Striscia. Figurano però anche detenuti che scontano condanne pesanti, fino all’ergastolo, perché ritenuti responsabili di attacchi e uccisioni commesse negli anni precedenti. In totale sarebbero circa 290. Tra questi, Ahmed Barghouti, l’ex comandante dell’ala militare del partito Fatah a Ramallah, condannato a 13 ergastoli per un attacco in cui persero la vita dodici israeliani nel 2016.
MEDIA: A BREVE HAMAS DARÀ I NOMI DI 3 OSTAGGI
Nel pomeriggio le autorità di Tel Aviv dovrebbero ricevere i primi tre nomi degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas, nel quadro dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza che scatterà domani mattina: lo scrive il Times of Israel, citando l’emittente nazionale Kan Tv. Secondo al ricostruzione dei media locali, il gruppo palestinese trasmetterà il documento alle autorità del Qatar, che a loro volta informeranno David Barnea, il capo del Mossad, i servizi di intelligence israeliani.
Una buona notizia arriva dalla testata Yedioth Ahronoth, secondo cui 25 dei primi 33 ostaggi israeliani che saranno rilasciati da Hamas “sono vivi”.
Non è chiaro il destino degli altri. Intanto le autorità di Gaza, guidate da Hamas, riferiscono che dall’annuncio dell’intesa di mercoledì sera 122 palestinesi, tra cui 33 bambini, sono stati uccisi nei raid di Israele sulla Striscia. Il gruppo Jihad islamica palestinese ha lanciato un appello a fermare gli attacchi, nei quali “potrebbero restare uccisi gli ostaggi prima del loro rilascio”.
Alle famiglie che li attendono il movimento – che detiene parte degli ostaggi insieme ad Hamas – Abu Hamza, portavoce del gruppo, suggerisce di “chiedere alle autorità israeliane di fermare gli attacchi”, che si sarebbero “intensificati nelle ultime ore, prima che entri in vigore il cessate il fuoco”, poiché questo “sarebbe un motivo per uccidere i loro figli”.
Dal canto suo l’esercito israeliano ha dichiarato in una nota di essere “Pronto a riceve gli ostaggi” che verranno liberati. “Oltre all’accordo e al nostro impegno a riportare a casa tutti gli ostaggi- si legge ancora- l’Idf continuerà a operare per garantire la sicurezza di tutti i cittadini israeliani, in particolare quelli nelle comunità vicine alla Striscia di Gaza”.
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