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L’Irlanda al voto, nei pub di Dublino previsioni e speranze

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Premier Harris cerca conferme, Sinn Fein perde voti

Dublino, 28 nov. (askanews) – Fra violini e pinte di birra, l’Irlanda vive l’ultimo giorno di campagna elettorale prima del voto che si annuncia teso, con i tre partiti principali dati dai sondaggi tutti intorno al 20%. Gli irlandesi sono stati chiamati alle urne con cinque mesi di anticipo dal premier conservatore Simon Harris, del Fine Gael, che governa in coalizione con i rivali del Fianna Fail, una alleanza necessaria dopo la storica vittoria dello Sinn Fein alle elezioni del 2020.Quel bottino di voti è stato però sperperato negli ultimi tempi dal partito repubblicano guidato da Mary Lou McDonald, anche a causa di scandali interni; così, complice un gran momento per l’economia irlandese, il premier Harris prova ad usare l’arma del voto anticipato per liberarsi dello Sinn Fein e rafforzare la maggioranza. Ma fra una pinta e una canzone popolare, gli irlandesi si chiedono per chi stia crescendo questa economia, visto che sui cittadini pesano i problemi di sempre: soprattutto costo della vita e caro affitti. Dublino è regolarmente nella classifica delle capitali europee più costose.”La realtà per la maggior parte dei dublinesi, come accade in molti paesi europei, è che l’affitto è davvero alto – dice Ross Galvin, speaker radiofonico – È molto costoso anche comprare una casa e anche uno come me con uno stipendio alto fa fatica e questo non è più accettabile”.”Penso che la coalizione abbia gestito molto bene alcune cose e altre no, come la crisi degli alloggi, ma penso che lo Sinn Fein in realtà non dica la verità”, aggiunge Denis Langan, 58 anni, pensionato, derubricando a promesse elettorali i progetti contro il caro affitti dello Sinn Fein.”Ho quattro figli adulti che vivono a casa con me. Quindi ho un problema con l’attuale governo, perché non credo che abbiano fatto abbastanza e non voterò per loro – dice Alison Walsh, editor – ma come 58enne, data la mia età, non voterei per il Sinn Fein perché ho la memoria lunga”, aggiunge, alludendo ai legami del partito con l’Ira, l’organizzazione militare irlandese che lottava per la riunificazione dell’Irlanda attiva durante i “Troubles”, i decenni di violenze, assassinii e attentati fra indipendentisti e unionisti nordirlandesi. “Ma i miei figli non hanno alcun problema a votare per il Sinn Fein – conclude – li vedono come una risposta”.

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