ROMA – Le forze armate di Israele hanno intimato ai cittadini del Libano di non spostarsi a bordo di veicoli nell’area a sud del fiume Litani “fino a nuovo ordine”. L’imposizione è stata comunicata sul social network X da un portavoce dell’esercito, Avichay Adraee.”Ci sono combattimenti intensi nel sud del Libano”, ha sostenuto il responsabile, “con operativi di Hezbollah che usano zone civili e voi stessi come scudi umani per condurre attacchi”. Adraee ha aggiunto: “Per la vostra sicurezza vi chiediamo di evitare spostamenti con veicoli dal nord verso l’area a sud del Litani”.
Il fiume scorre per circa 170 chilometri, interamente in territorio libanese. Il suo punto più meridionale si trova vicino alla città mediterranea di Tiro e dista tra i 20 e i 30 chilometri dal confine con Israele. Il fiume scorre verso ovest e poi verso sud e non tocca direttamente la frontiera. Nella zona opera Unifil, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite. Il suo compito, con il contributo dei contingenti di più Paesi, Italia compresa, impegnata in particolare dalla guerra del 2006, è garantire la sicurezza in un’area compresa tra il Litani a nord e la “linea blu” che segna la frontiera di fatto tra Israele e Libano. Dopo che tra la serata di ieri e questa notte le forze di Tel Aviv hanno bombardato sia Beirut che i villaggi del sud prossimi al confine, stamane in più centri di Israele sono suonate sirene di allarme per le risposte da parte di Hezbollah. Come riferisce il quotidiano Times of Israel, gli allarmi hanno riguardato sia Tel Aviv che Kfar Sab e Ra’anana. Unità combattenti legate al governo yemenita guidato dalle comunità Houthi hanno intanto riferito di aver colpito con un drone un bersaglio militare israeliano nell’area di Jaffa, sempre a Tel Aviv. Altri quattro veicoli senza pilota, stando a un comunicato, avrebbero preso di mira Eilat, porto israeliano sul mar Rosso.
Secondo il ministero della Sanità di Beirut, in Libano solo ieri bombardamenti e raid di Israele hanno causato 95 morti. Dopo che Israele ha comunicato l’avvio di un’incursione di terra “limitata”, la crisi è stata al centro di un incontro delle Nazioni Unite. Il primo ministro del Libano, Najib Mikati, ha detto in quest’occasione che il Paese sta attraversando “una delle fasi più pericolose” della sua storia.
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