ROMA – Tirano venti di tempesta dentro il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.
E, a quanto apprende la Dire, nell’occhio del ciclone c’è il capogruppo Daniele Sabatini. Ieri, subito dopo un’altra seduta d’aula al rallentatore che ha visto ancora una volta non approvato il Defr (il documento di economia e finanza regionale), si è svolta una riunione tanto lunga (finita alle 8 di sera) quanto partecipata dei 22 componenti del gruppo “tricolore”, il più nutrito della Pisana, che ha messo sotto accusa il suo presidente.
L’ISTITUZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE ALTA TUSCIA NATURA
Al centro del dibattito l’emendamento al Collegato al Bilancio (documento che ancora non è approdato in assemblea), firmato dall’assessore Righini (che ha la delega anche ai parchi) che riguarda l’istituzione del sistema di gestione Alta Tuscia Natura, accorpando in un unico organismo anche la Riserva Naturale Selva del Lamone e la Riserva Naturale di Monte Rufeno.
Unico organismo, nuovo consiglio direttivo e nomina di un nuovo presidente, verosimilmente espressione del centrodestra. Questo emendamento era già stato bocciato in commissione, anche con i voti contrari di Forza Italia. Ciò nonostante è stato ripresentato in aula, dove il PD ha iniziato a dare battaglia presentando decine di ordini del giorno al Defr che stanno rallentando l’approvazione di questo documento, l’inizio della discussione sul Collegato al Bilancio e soprattutto stanno costringendo i tanti assessori-consiglieri a stare in aula per garantire il numero legale al centrodestra, visto che su Forza Italia (ancora in battaglia per avere un terzo assessore) si può contare fino a un certo punto.
Il combinato disposto dell’impuntatura di Sabatini (espressione di Fratelli d’Italia Viterbo) a fare votare questo emendamento e l’insofferenza degli assessori, che sono costretti ad abbandonare il loro lavoro per tenere la trincea in Assemblea, ha caricato la bomba che poi è esplosa quando ieri, durante la seduta, il consigliere dem, Daniele Leodori, e la capruppo di Italia Viva, Marietta Tidei, hanno detto candidamente di essere disposti a rimuovere gli ostacoli che fanno rallentare i lavori d’aula se l’assessore Righini (e di fatto anche FdI, in primis col suo presidente) ritirerà l’emendamento: c’è l’intenzione dell’opposizione di arrivare sulla vicenda a una soluzione insieme al centrodestra ma non in questo modo.
URLA E PAROLE FORTI
Eccolo il detonatore che ha fatto deflagrare il processo a Sabatini nella successiva riunione di gruppo. Chi era presente, a quanto ha appreso la Dire, racconta di pesanti critiche, in alcuni casi sfociati in urla e parole forti (come quelle rivolte nella buvette dall’assessore Maselli a Sabatini, racconta Radio Pisana). Anche la vicepresidente e assessore Roberta Angelilli, della cui corrente Sabatini fa parte, avrebbe avuto qualcosa da ridire.
In particolare tanti consiglieri FdI hanno contestato al loro presidente di non sapere nulla della vicenda Alta Tuscia, di averla appresa dall’opposizione e di non capire l’impuntatura, che sta facendo perdere tempo prezioso e impedendo l’approvazione di Defr e Collegato, quando invece c’è la disponibilità del centrosinistra di risolvere la questione Alta Tuscia ma tutti insieme e non a colpi di emendamenti unilaterali.
Sabatini avrebbe “scaricato” tutte le responsabilità di questa rigidità su Righini e sul direttore Vito Consoli e in alcune circostanze, raccontano all’agenzia Dire alcuni presenti al gruppo, sarebbe quasi “caduto dalle nuvole”. La qual cosa ha fatto imbufalire ancora di più i consiglieri.
Morale della favola, il Consiglio che si sarebbe dovuto tenere lunedì sarà rinviato a martedì. Ma non ci sarà l’assessore Righini, in visita istituzionale negli Usa col presidente Rocca.
Torneranno alla fine della prossima settimana, quando il governatore sarà pronto a prendere in mano di persona la vicenda rimpasto di giunta se nel frattempo i responsabili nazionali e regionali del centrodestra non avranno risolto una questione che va avanti da 4 mesi.
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