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“Fasci appesi”: lo sfregio sulla lapide di Sergio Ramelli a Milano. Fratelli d’Italia: “Odio politico”

Politica“Fasci appesi”: lo sfregio sulla lapide di Sergio Ramelli a Milano. Fratelli d’Italia: “Odio politico”

MILANO – “Nella notte è stato vandalizzato con la scritta a spray ‘Fasci appesi’ il murale che da oltre 20 anni ricorda Sergio Ramelli, studente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da un commando di Avanguardia Operaia, nel luogo del suo assassinio in via Paladini a Milano”. È quanto dichiara in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza.

“Non è la prima volta che ciò accade nel corso degli anni e anche questa volta questo atto vile si inserisce in una stagione di odio che cerca di riportare in vita quell’antifascismo militante che ha causato troppi lutti ed è stato sepolto dalla storia. Il prossimo 29 aprile sarà il cinquantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli e anche a cinquant’anni di distanza, evidentemente, il suo nome e il suo ricordo fanno ancora paura a chi conosce solo l’odio. Ci auguriamo – conclude – che i responsabili vengano identificati e puniti il prima possibile e che questo importante anniversario non diventi il pretesto per scatenare i peggiori istinti della sinistra antagonista contro la memoria di un giovane innocente”.

VALDITARA: “INSULTO VERGOGNOSO”

“Vergognoso l’insulto alla memoria di Sergio Ramelli, un ragazzo barbaramente ucciso 50 anni fa dall’estremismo comunista, un giovane che aveva l’unica colpa di essere di destra. Quell’estremismo fa fatica a passare”: sono le parole di commento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

RAIMONDO (FDI): “VANDALIZZATO MURALE RAMELLI, NON CI FAREMO INTIMIDIRE”

“Questa notte è stato vandalizzato il murale che abbiamo realizzato sotto casa di Sergio Ramelli nel 2004, con i militanti di Azione Giovani. Lo abbiamo dipinto sul muro proprio nel punto esatto in cui 50 anni fa, il 13 marzo del 1975, alcuni studenti di medicina appartenenti ad Avanguardia Operaria gli sfondarono il cranio con pesantissime chiavi inglesi. Sergio morirà in un letto d’ospedale dopo 47 giorni di agonia. Quel giorno, il 29 aprile, il Consiglio comunale di Milano accolse la notizia della sua morte con un applauso infame e vigliacco. Quel murale, negli anni più volte vilipeso e sempre ripristinato, resta il simbolo di ha raccolto il testimone ideale di chi ha conosciuto Sergio per consegnarlo via via alle generazioni successive. Non ci faremo di certo intimidire da chi con gesti simili incita all’odio e alla violenza e vorrebbe pericolosamente portare le lancette della Storia indietro agli anni bui della nostra Repubblica”. Così Fabio Raimondo, deputato milanese di Fratelli d’Italia.

MALAGUTI (FDI): “SINISTRA INFANGA MEMORIA RAMELLI”

“Durante la notte per l’ennesima volta è stato imbrattato il murales di Sergio Ramelli, con la scritta ‘Fasci appesi’ si è infangata la memoria di uno studente del Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 da un commando di Avanguardia Operaia, la cui unica colpa era stata quella di aver scritto un tema di condanna sulle brigate rosse. A cinquant’anni di distanza da quel vile assassinio ancora oggi nuove generazioni hanno evidentemente ereditato quell’odio politico che tante vittime innocenti ha fatto nei cosiddetti ‘anni di piombo’. Ancora oggi, una parte di sinistra che non ha mai fatto i conti con la propria storia, insulta la memoria che in un paese ‘normale’ e civile dovrebbe essere condivisa”. Lo dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti

DE CORATO: “IMBRATTAMENTO GRAVE SFREGIO ALLA MEMORIA”

“Esprimo profonda indignazione per il vergognoso imbrattamento del murales dedicato a Sergio Ramelli, un giovane brutalmente assassinato nel 1975 da estremisti di sinistra. Questo atto vile rappresenta un gravissimo sfregio alla memoria di un ragazzo che ha pagato con la vita il suo pensiero politico. Sergio Ramelli è un simbolo di come l’odio ideologico possa trasformarsi in violenza cieca e brutale, e profanare oggi un murales a lui dedicato significa non avere rispetto né per la storia né per il dolore della sua famiglia”: così il deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.

“All’epoca- prosegue De Corato- ero segretario del Fronte della Gioventù e vissi in prima persona la stagione di violenza politica che insanguinò Milano. Quanto accaduto a Ramelli rimane una ferita aperta per tutta la città e per chi crede nel valore del confronto democratico. Di fronte a un gesto così spregevole, è necessario che tutte le Istituzioni si schierino senza ambiguità contro chi continua a perpetuare l’odio e la violenza politica. Mi aspetto che le forze di Sinistra prendano pubblicamente le distanze da quanto accaduto e condannino fermamente l’imbrattamento del murales. Soprattutto Sala non rimanga in silenzio visto e considerato che ogni anno partecipa alla commemorazione di Sergio ai ‘Giardini Ramelli’ di via Pinturicchio. Milano non può tollerare che il ricordo di Sergio Ramelli venga così vilipeso. Il suo sacrificio deve essere un monito per tutti, un insegnamento su quanto sia importante ripudiare ogni forma di violenza e intolleranza”.

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