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Dignità Autonome di Prostituzione, dedicata agli “Ultimi” la 50 edizione

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Lo spettacolo cult di Luciano Melchionna torna in scena, fino al 14 luglio, al Castel Sant’Elmo di Napoli

Napoli. “Dedicata a chi non può difendersi, a chi non c’è più, a chi non sa a chi chiedere aiuto” così il regista Luciano Melchionna introduce la nuova edizione, la cinquantesima, del suo spettacolo/ happening “Dignità Autonome di Prostituzione”. A grande richiesta torna in scena, nella straordinaria cornice di Castel Sant’Elmo, uno degli eventi teatrali più amati degli ultimi anni che annuncia, dal 29 giugno al 14 luglio 2024, un nuovo ciclo di repliche ideate e costruite per l’imponente fortezza partenopea.

50 edizioni, oltre 470 rappresentazioni e più di 700.000 spettatori di numerose città italiane sono i numeri che sintetizzano il successo di questa imponente produzione che accoglie in scena, tra attori e musicisti, 35 artisti di più generazioni, per offrire al pubblico una rinnovata esperienza immersiva nel teatro (innanzitutto), nella storia, nella poesia e nella musica.

Presentato da Teatro Bellini di Napoli ed Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e Castel Sant’Elmo – Museo del Novecento a Napoli, lo spettacolo torna per il terzo anno consecutivo ad animare le antiche mura del Castello che “conferma – si legge in una nota della Direzione regionale Musei Campania – il suo ruolo di protagonista della programmazione culturale della Città”.

L’originale format inventato da Luciano Melchionna con Betta Cianchini ripropone il suo irresistibile gioco teatrale, capovolgendo il segno negativo attribuito dalla Storia al termine di “casa chiusa”, retaggio di altre epoche fortunatamente passate, offrendo oggi, in quello che è definito “bordello dell’Arte”, solo “pillole di piacere per la mente e per il cuore dello spettatore”, frammenti di teatro civile che, attraverso i tanti monologhi e le varie performance, anche “one-to-one”, compongono il composito canovaccio e la drammaturgia dello spettacolo.

Una formula consolidata, sulla quale il regista costruisce uno spettacolo che si rinnova ogni sera: la luce ‘rossa’ che avvolge il castello già dall’esterno lascia intuire immediatamente la dimensione intrigante e stravagante che accoglierà il pubblico, il quale munito di “dollarini” (che ritira al botteghino insieme al biglietto d’ingresso), abborderà gli attori scelti e contratterà il prezzo delle singole prestazioni teatrali.

Quest’anno DADP è dedicato agli ultimi – sottolinea il regista Melchionna, qui anche attore nel ruolo di Papi – e per questo motivo lo spettacolo inizia con un commovente percorso nella “Pietà”. Utilizzando il fortissimo segno michelangiolesco, questo prologo offre ai passanti la vista di tanti corpi esanimi tenuti in braccio e più volte raccolti dal terreno in un’azione continuata ed agita sulle note struggenti del “Requiem per Pasolini”, in omaggio al Maestro Roberto De Simone.

L’azione teatrale conduce gli spettatori dal basso dell’antico ponte levatoio fino agli ambulacri interni dove risuonano rare testimonianze audio di Sandro Pertini, di Pier Paolo Pasolini e di altri simboli umani di libertà che accompagnano gli spettatori “a riveder le stelle” nella grande Piazza d’Armi”.

In scena, insieme a Luciano Melchionna e con i costumi di Milla, un numerosissimo cast formato da Raffaella Anzalone, Maria Avolio, Antonio Barberio (Dr. Nautilus), Carlo Caracciolo, Federica Carruba Toscano, Elisabetta Cianchini, Riccardo Ciccarelli,  Vincenzo Colursi (Luk), Cinzia Cordella, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Giampiero de Concilio,  Valentina De Giovanni, Renato De Simone, Dario Di Pietro, Annarita Ferraro, Alessandro Freschi (Frè), Martina Galletta, Mariano Gallo (Priscilla), Luciano Giugliano, Gabriele Guerra, Her, Vincenzo Leto,  Antonio Prestieri (Maldestro), Claudio Marino (Klark Kent), Gianluca Merolli, Raffaele Milite, Antonella Monetti (Dolores Melodia), Francesca Morgante, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Simona Seraponte, Toto Traversa (Spaghetti Casanova), Gianluca Vesce, Annarita Vitolo.

Dignità Autonome di Prostituzione nella foto (di Anna Abet) la festa finale

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