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Boschi, alberi e sentieri per stare bene (anche dopo il cancro): è la forestoterapia, ecco come funziona

CronacaBoschi, alberi e sentieri per stare bene (anche dopo il cancro): è la forestoterapia, ecco come funziona

RIMINI – Boschi, sentieri e natura entrano nel percorso di cura dei pazienti oncologici romagnoli. Con la forestoterapia che prende sempre più piede per i suoi effetti benefici sulle sfere psicologica, neurologica, cardiocircolatoria e immunitaria, Ior, Istituto oncologico romagnolo, e i suoi volontari sottoscrivono un accordo con l’Ente Parco del Sasso Simome e Simoncello per attivare una serie di esperienze di terapia forestale a supporto dei percorsi terapeutici e di formazione per gli studenti. Con la “benedizione” di Visit Romagna coinvolta per sostenere il turismo inclusivo legato a salute e benessere. L’iniziativa, conferma questa mattina alla stampa poco prima della firma dell’accordo il sindaco di Rimini e presidente della Provincia Jamil Sadegholvaad, tiene insieme “bellezza della natura e benessere delle persone”, andando anche a “promuovere l’entroterra per tutta la ricchezza che propone, non solo dal punto di vista turistico”.

Come amministrazioni, prosegue, “siamo impegnati sul turismo accessibile, inclusivo; anche le persone disabili hanno il diritto di godersi la vacanza con i migliori servizi possibili”. E da questo punto di vista, conclude, “i nostri albergatori stanno facendo un grande lavoro”.

TRE I PERCORSI, 5.000 GLI ETTARI DEL PARCO

Sono tre per ora i percorsi adatti individuati, entra nel dettaglio il direttore del Parco Gianfranco Sorani: uno più soft nella faggeta di Pianacquadio, uno più hard per la Pineta del Cippo e il sentiero “Infanzia del mondo” legato a Tonino Guerra. A partire dalla primavera verranno anche coinvolte le scuole. Nei quasi 5.000 ettari di parco tra le province di Rimini e di Pesaro-Urbino si potranno ammirare cerri, carpini bianchi, aceri campestri, ciavardelli, faggi e aceri d’Ungheria, oltre a tantissime specie animali, compresi gatto selvatico, sciacallo dorato e un nido d’aquila, sottolinea il presidente Lino Gobbi.

UN PARCO IN CRESCITA

Domani, sabato 28 settembre, parte il primo gruppo di 40 persone, e tra le finalità c’è anche la ricerca scientifica. “Il benessere delle persone che vengono si associa a quello delle persone che ci vivono”, rimarca Gobbi: il parco è molto frequentato venerdì, sabato e domenica, “ci sono problemi di crescita ma anche potenzialità da sviluppare”. Con più servizi, come ristoranti e un parcheggio in fase di progettazione. Intanto è stata inaugurata l’area di accoglienza e sono pronti il sentiero per diabetici con postazioni per il check up e quello per persone disabili, oltre ai luoghi per l’abbraccio degli alberi.

“Per le terapie invalidanti, a partire da quelle per il cancro, l’approccio alla persona e non al malato è decisivo”, mette in luce il direttore generale dello Ior Fabrizio Miserocchi. In questo territorio, aggiunge, ci sono “capacità di sopravvivenza importanti, un vantaggio costruito nel tempo”. E questo progetto, conclude, non è rivolto solo a chi sta male e alla sua famiglia, ha anche un “aspetto educativo” per le scuole e per lavorare sulla prevenzione ed educazione al benessere. Senza dimenticare che “i farmaci oncologici nascono proprio dalle piante”.

Qui il sito del Parco del Sasso Simone e Simoncello

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