AVERSA – Un operaio esperto, un capoturno con oltre 30 anni di esperienza alle spalle risucchiato da un macchinario in movimento, un muratore precipitato da un’impalcatura di un edificio in ristrutturazione, un dipendente di una ditta di manutenzioni folgorato da una scarica elettrica.
Alla scia di sangue delle vittime sul lavoro si aggiungono altri tre morti in Veneto, Campania e Lazio: secondo i dati dell’Inail sugli infortuni, nel primo trimestre del 2025 sono stati denunciati all’Inps 205 morti, con un aumento dell’8,37% rispetto all’anno precedente. Il primo incidente è accaduto alle 7.00 alla ‘Aristoncavi’ di via Einaudi a Brendola (Vicenza), azienda leader in alcuni segmenti di mercato nel settore dei cavi per applicazioni speciali.
A perdere la vita un 58enne residente a Vicenza, Raffaele Galano, originario di Aversa ma da anni residente in città. Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio avrebbe perso l’equilibrio, forse a causa di un malore, e sarebbe caduto vicino al macchinario. Un braccio sarebbe però finito dentro e a quel punto l’operaio sarebbe stato afferrato dall’ingranaggio del macchinario, che non gli ha dato scampo. A soccorrere il 58enne e a dare l’allarme sono stati i colleghi, che fin da subito si sono resi conto di quanto accaduto attivando tutte le procedure di emergenza e liberando la vittima dalla presa del macchinario. Sul posto sono intervenuti i sanitari del Suem 118 con il supporto dei vigili del fuoco di Arzignano ma nonostante i tentativi di rianimazione, il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso di Galano.