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Al Parlamento Ue l’appello degli esperti: “Stop alle regole, servono investimenti”

Dall'Italia e dal MondoAl Parlamento Ue l’appello degli esperti: “Stop alle regole, servono investimenti”

di Alessio Pisanò

BRUXELLES – L’Unione Europea rischia di perdere terreno rispetto a Stati Uniti e Cina nell’ambito dell’innovazione e della digitalizzazione. È quanto emerge dallo studio ‘Un Piano per le priorità digitali del nuovo mandato Ue’, realizzato da PromethEUs, una rete di quattro think tank dell’Europa meridionale composta dall’Istituto Reale Elcano (Spagna), I-Com-Istituto per la Competitività (Italia), Iobe Fondazione per la Ricerca Economica e Industriale (Grecia) e Ipp-Istituto di Politiche Pubbliche (Portogallo). Il panorama digitale europeo è stato frenato da un quadro normativo complesso e da investimenti insufficienti, sia pubblici che privati. Lo studio propone una transizione da un approccio focalizzato sulla regolamentazione a una strategia più orientata alla politica industriale, con interventi pubblici mirati a rilanciare competitività e innovazione.

“Dobbiamo prendere le misure e decidere quale Europa per il futuro: abbiamo gli Stati Uniti con Trump, la Russia con la sua politica imperialista, e poi abbiamo la Cina e l’India, ma on sappiamo però che cos’è l’Europa”, ha dichiarato l’eurodeputato del Partito Democratico Pierfrancesco Maran a margine dell’evento. “Dobbiamo fare un piano di investimenti serio che ci permetta di prendere parte alle nuove sfide”, aggiunge il parlamentare, invitato anche in quanto membro della commissione per il Mercato interno. Solo così, secondo Maran, l’Europa fa “un passo in avanti: altrimenti rischiamo di spostare l’innovazione definitivamente in altri continenti”.

LO STUDIO

Lo studio identifica quattro principali criticità per la digitalizzazione europea: un eccesso di regolamentazione che frena innovazione e crescita, investimenti insufficienti che accentuano la dipendenza dell’Ue da tecnologie straniere, sfide per le piccole e medie imprese legate alla carenza di infrastrutture e competenze digitali e una diplomazia tecnologica debole. “C’è un tema di competenze che deve essere affrontato, l’Europa lo ha fatto ma deve a nostro avviso farlo ancora di più in questo mandato”, ha dichiarato il presidente di I-Com Stefano Da Empoli a margine dell’evento.Per affrontare le criticità, si raccomandano interventi prioritari: semplificazione normativa con meno burocrazia e sandbox, grazie a cui per un periodo di tempo limitato le imprese possono testare prodotti e servizi tecnologicamente innovativi nel settore bancario, finanziario e assicurativo in un ambiente protetto. Secondo gli analisti l’Ue deve dedicarsi anche a investimenti strategici attraverso il rafforzamento del programma Digital Europe, supporto alle Pmi tramite programmi di formazione e spazi sicuri per la condivisione dei dati. Prometheus chiede di affiancare questi interventi con politiche innovative per la diplomazia digitale e gli appalti pubblici.
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